Ieri sera eravamo io, Gianluca, Sbrillo e (ci ha raggiunti per un po') anche Davide. Qualche defezione ci ha ridotti al minimo indispensabile, ma l'incontro è andato bene ed è stato anche fruttuoso.
La nuova location si è rivelata perfetta. Al Barrique non c'era confusione e Carmelo ci ha messi a nostro agio concedendoci l'angolo migliore. Esperienza da ripetere!
Iniziamo la serata esaminando Brivido di Gianluca. G. ha fatto parecchie modifiche aggiungendo un mazzo di carte e togliendo il dado per dare più possibilità di scelta ai giocatori. Dopo pochi turni eravamo tutti convinti che la nuova direzione presa da G. non ci piaceva. Le carte aggiunte erano di difficile lettura per via della gran quantità di simboli presenti e di fatto, invece di offrire nuove possibilità di scelta ai giocatori, li limitava. Il gioco aveva perso la freschezza (cit. Sbrillo) del playtest del settimo incontro e la "colpa" era proprio delle carte aggiunte. Dopo il playtest ci siamo soffermati parecchio esaminando le parti che non andavano ed abbiamo ipotizzato alcune modifiche per ridurre i materiali e semplificare la vita ai giocatori.
Oltre alle carte di troppo, abbiamo notato che i nomi delle fobie non aiutano affatto: Acluofobia, Aichmofobia e altri ingarbugliamenti della lingua distraggono. Invece dei simboli ben fatti e in primo piano e la scelta di paure ben identificabili renderebbero le partite più sciolte, il nome scientifico della paura corrispondente può restare, ma in secondo piano.
Molto del lavoro fatto sul gioco è stato sfoltire e condensare. Un esercizio utile! (speriamo anche che venga fuori un bel gioco). Le decisioni finali ovviamente restano di G.
Poi siamo passati al mio Sorridi. Ottimi i feedback, qualche cosa da modificare, ma direi che la clessidra ha funzionato alla perfezione, un po' di nomenclature da modificare e qualche ritocchino alla scena per giustificare al meglio la distribuzione dei punteggi. Le richieste si sono concentrate sulla movimentazione delle carte flash in mano che se sono inutili è probabile che restino inutili per parecchi turni o sulla movimentazione della scena che in realtà cambia pochissimo tra un turno e l'altro.
Tra un playtest e l'altro abbiamo anche avuto modo di parlare del Paradosso del gatto di Schrödinger riferito al mazzo di carte posto coperto sul tavolo ... dopo qualche birra si può dire tutto. ^_^
Deve essere proprio questo quello che ha pensato Gianluca quando ci ha propinato la sua prima stesura, mai testata, nemmeno in solitaria, di Ghostbusters. Approfittando dell'alcol in corpo e dell'ora tarda ha aperto sul tavolo una plancia in cui quelli che sembravano muri invece erano porte. Passato il primo impatto ci siamo resi conto che G. voleva solo vincere la partita ... non glielo abbiamo consentito, anzi ha rischiato di essere picchiato tra le nostre risate spensierate. insomma un momento di ilarità che ci voleva proprio, grazie G.!!
Magari Ghostbusters lo proveremo un'altra volta ... tra molto, molto, molto, molto tempo!
Invece quando facciamo il nono incontro? io c'ho preso gusto!
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Vai così! Sono contento che i vostri incontri procedano. Avremo un polo di sviluppo professionale tutto siciliano
RispondiEliminaADDIRITTURA!!!!! ^___^
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