mercoledì 3 marzo 2010

Report quarto incontro

Ieri sera quattro aspiranti inventori di giochi si sono incontrati dietro le quinte per discutere dei loro progetti. Erano Massimiliano (io), Alberto, Michele e Davide; finalmente di "teoria" ne abbiamo fatta davvero poca.

Katane1Katane2Katane3

Mentre io tagliavo carte per "Fuga dalla balena" e per "Sorridi!", Miqe ci leggeva il regolamento del suo "Katane" che abbiamo provato subito.
Nel gioco ci siamo immersi in una Catania operosa fatta di mercati e di campi coltivati ad arance, limoni, olive e viti per il buon vino. Il tutto durante le dominazioni di Greci, Bizantini, Arabi, Romani e sotto l'occhio attento e benevolo di Sant'Agata cui spetta il compito di proteggerci dalle sfighe della nostra terra: eruzioni, tempeste e terremoti. Le merci prodotte dai nostri contadini transitavano verso i porti e i mercati per essere vendute e per generare i "punti minchia" che servono durante il gioco e che alla fine devono essere convertiti in "punti spacchio" (in pratica denaro e punti vittoria, ma non ditelo a Miqe!!). Il gioco è risultato molto fortunoso per via degli eventi generati dal malefico dado, ma il problema più grande ci è sembrato l'ingessamento delle possibilità dei giocatori, limitati nel decidere solo DOVE fare delle azioni forzate. Dopo 6 turni e 3 giocatori falliti abbiamo ragionato un po' sul gioco e suggerito alcuni miglioramenti da apportare: aggiungere un piccolo mazzo di carte al posto del dado, liberare le scelte dei giocatori, e decisamente bilanciare i costi di trasporto/vendita/pizzo.


Quindi siamo passati a provare il "Fantozzi" di Alberto. I giocatori sono impiegati che tentano la scalata verso il ruolo di Direttore Generale. Ad ogni turno si decide come organizzare le attività personali applicandosi tra lavoro ordinario, lavoro a progetti, socializzazione, lecca culo, sport ecc. Le attività scelte possono influenzare fortemente la realizzazione di progetti, la possibilità di ottenere collaborazioni da altri colleghi e l'esito della propria scalata. In qualsiasi momento i giocatori possono scambiarsi colpi bassi ottenuti da un mazzo di carte attività, per frenare la corsa degli avversari.
Secondo me Alberto ha fatto un ottimo lavoro sulla parte di pianificazione delle attività, ma poi s'è lasciato prendere la mano dalle simpaticissime carte attività con le quali si rievocano le atmosfere tipiche dei film di Paolo Villaggio, ma che purtroppo risultano delle cattiverie che rischiano solo di infastidire i giocatori, sia lo sfigato che non pesca quelle desiderate, sia la vittima predeterminata di qualsiasi attacco (gratuito).
Ho consigliato di diminuire drasticamente la (gran) quantità di carte azione in circolazione e di aumentare l'interazione tra i giocatori rendendo necessaria la collaborazione tra i giocatori per la realizzazione dei progetti che al limite possono essere realizzati anche con l'aiuto di (carte) colleghi.

Così, tra considerazioni su Dominion, Agricola, Le Havre, Semenza, Risiko, Smallworld, Vasco da Gama, Ad Astra e altri titoli editi, siamo andati a dormire alle 2 passate ... che vitaccia quella dell'inventore di giochi!!

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